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Corriere delle Alpi

Fondo Bazzocco il regolamento dev’essere rivisto

Il sindaco Furlin ha ribadito giovedì nel consiglio comunale che in quella zona di Arten non è possibile realizzare luoghi di culto, ma solo attività commerciali.

Ancora non c'è una convergenza sulla definizione dei “poveri di Arten”, necessaria per la devoluzione del fondo Bazzocco, il lascito del fonzasino di nascita poi trasferito a Roma che ai “poveri di Arten” ha destinato una piccola fortuna. Presumibilmente mezzo milione di euro, tra liquidità (234 mila euro), polizze e due case, quella nella capitale e l'altra a Feltre (il ricavato dell'alienazione è da dividere tra il Comune, 40 per cento, e i coeredi).

Dopo essere stato visto, rivisto e sofferto dalle commissioni bilancio e sociale, il regolamento comunale per i servizi di assistenza sociale è approdato in consiglio ma è stato rispedito indietro dal sindaco che ha ritirato l'ordine del giorno dopo le problematiche emerse dalla discussione in aula. «Non è completo e persuasivo», la motivazione dello stop. Se i poveri di Arten sono le «persone in condizioni di indigenza tali da comportare l'intervento finanziario del Comune, a condizione che abitino ad Arten da almeno dieci anni o che abbiano trasferito o trasferiscano la propria residenza a istituti di ricovero permanente», come indicato nell'articolo 22 del regolamento, l'interrogativo riguarda la definizione di cittadini di Arten.

Per il consigliere di maggioranza Stefano Toigo sono quelli che
04 Aprile 2014