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Corriere delle Alpi

Mohsen Chemingui «Vogliamo unire e dare occupazione»

Fonzaso, il neo sindaco Pellizzari valuta di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che sblocca l’opera.

L’associazione “Un passo verso la speranza” non cambia la sua linea. Accomodante e votata all’integrazione tra la comunità musulmana e cristiana, continua a sostenere la propria tesi: nessuna moschea ad Arten di Fonzaso, bensì un centro servivi dotato di bar, ristoranti, supermercato, biblioteca e uffici, con un’ala adibita a sala di preghiera. Il portavoce Mohsen Chemingui è nell’ufficio dell’associazione in via Valderoa, in pieno centro a Feltre. Dalla sua scrivania segue le attività dell’associazione, con un occhio speciale a questo grande progetto da svariati milioni di euro pronti ad affluire a Fonzaso dai Paesi Arabi.

La decisione del Tar che ha dato ragione all’immobiliare Samaria che si era opposta al diniego all’operazione decisa dalla precedente amministrane Furlin, ha rilanciato le ambizioni dell’associazione: «Restiamo in attesa del periodo previsto dalla legge e poi vedremo se sarà possibile completare il progetto». Chemingui si riferisce al tempo a disposizione del Comune di Fonzaso per opporsi alla sentenza del Tar che ha dato il via libera al progetto: «Aspettiamo qualche settimana, se non ci saranno intoppi intendiamo proseguire con il progetto che vuole unire e non dividere. Vogliamo creare un’opportunità di lavoro per una quarantina di persone, e non saranno tutte musulmane. Se il centro funzionerà ci saranno i soldi per pagare gli stipendi di chi lavora e attivare servizi di aiuto alle famiglie bisognose indipendentemente dalla loro religione, in collaborazione con varie associazioni della Provincia. Nella nostra associazione ci sono persone di religione islamica e religione cristiana. Siamo aperti alla collaborazione e a mio avviso se il progetto andrà in porto ci saranno ricadute positive per l’intera comunità di Arten».

Rispetto all’aspetto attuale dell’edificio al grezzo, Chemingui parla di piccole modifiche: «L’impianto della costruzione non sarà stravolto. Abbiamo solo chiesto di costruire una piccola sala di preghiera per consentire ai musulmani di andarci a pregare, ma non si tratta di una moschea. In progetto, nel prato antistante, c’è anche la realizzazione di un campo giochi per i bambini. Un terreno che tra quarant’anni tornerà di proprietà del Comune di Fonzaso. Al momento opportuno indiremo un incontro pubblico per presentare il progetto nei dettagli alla popolazione e alle autorità».

10 Luglio 2014